Come proteggere la tua stabilità finanziaria: il servizio di consulenza di MJM

Oggi voglio parlarti di me e del senso che ha per me essere un Assicuratore.

All’inizio della mia carriera un collega mi raccontò di una sua esperienza e di come questa avesse completamente cambiato la sua prospettiva sul nostro lavoro. La moglie di un suo cliente, dopo l’improvvisa morte del marito, l’aveva accusato di aver fatto male il suo lavoro, avendo assicurato il marito per tutto, tranne in caso di una morte prematura. Si era così dovuto scontrare con la difficile realtà di una donna, rimasta vedova con figli a carico e senza lavoro, che si stava ora trovando in gravi difficoltà economiche.

Questo avvenimento l’aveva portato a rivalutare e mettere completamente in discussione il suo modo di lavorare. Da quel momento aveva preso la decisione di impegnarsi per rendere più consapevoli le persone sulle conseguenze economiche legate a quegli eventi che hanno poca probabilità di accadere ma che, se accadono, cambiano la vita in un attimo.

Da allora anche io mi sono chiesto spesso quale fosse davvero lo scopo del mio lavoro in quanto Assicuratore e, per comprenderlo meglio, ho cominciato a riflettere in modo approfondito sul concetto di rischio e di assicurazione, sulla probabilità che ogni rischio ha di accadere e sulle conseguenze economiche legate ad esso.

Ho cominciato quindi ad analizzare le varie polizze, non solo in rapporto alle garanzie offerte, ma anche al premio da pagare per ogni garanzia: alcune garanzie hanno un costo molto basso, anche quando ci coprono per cifre molto alte, altre hanno un costo piuttosto elevato, nonostante la cifra per cui ci coprono sia bassa.

Da cosa dipende tutto ciò? Riflettiamoci insieme.

 

Quand’è che una garanzia, pur indennizzando per cifre importanti, costa relativamente poco? E quando accade invece il contrario? 

Dipende dal rischio che assicurano, o meglio, dalla probabilità che ha quel rischio di trasformarsi in danno. Pensiamo alla polizza della casa. Se ti sei mai soffermato a guardare quanto costano le varie garanzie, ti sarai accorto che quella che costa di meno è proprio la garanzia incendio. Perché? Perché è un rischio che ha una bassa probabilità di accadere.

Nel 2019 i vigili del fuoco hanno fatto ben 908.887 interventi di emergenza, di cui 46.382 per incendi e scoppi in abitazioni. Non abbiamo una statistica degli interventi fatti in quell’anno da idraulici ed elettricisti, ma è ragionevole pensare che siano molti, molti di più.

Se guardiamo invece le garanzie per i danni da acqua condotta e da fenomeni elettrici, osservandole rispetto alla probabilità che questi si verifichino, ci è più facile comprendere perché il loro costo sia piuttosto elevato, rispetto al costo complessivo della polizza, anche quando la somma per cui ci indennizzano è bassa.

Lo stesso vale per la polizza infortuni: le garanzie in il caso morte e invalidità permanente hanno un costo nettamente inferiore rispetto alle garanzie per diaria da ricovero, convalescenza, gessatura e inabilità temporanea, proprio perché riportare un’invalidità, o addirittura perdere la vita a seguito di un infortunio, è meno probabile rispetto a trascorrere un periodo in ospedale o avere una parte del corpo ingessata.

E quindi, se il mio budget da destinare alle assicurazioni è limitato, ma allo stesso tempo voglio sentirmi sufficientemente al sicuro, come mi devo assicurare? Cosa devo valutare per capirlo? Proviamo a rispondere insieme a qualche domanda.

 

Quali implicazioni ha la tua capacità di produrre reddito su chi dipende economicamente da te e cosa potrebbe significare per te e per loro perdere tale capacità?

Prima di tutto mi devo chiedere chi sono le persone che dipendono da me e in che misura cambierebbe la loro vita se venisse meno il mio supporto economico. Dopodichè devo pensare a quali sono gli eventi che potrebbero impedirmi di continuare a produrre reddito e, in quei casi, di che tipo di supporto economico avrei bisogno.

 

Nell’ipotesi di una grave invalidità, a causa di un infortunio o di una malattia, che mi impedisse di continuare a lavorare, quali sostegni mi garantisce lo Stato italiano? E in che misura posso questi variare a seconda che la mia invalidità derivi da una circostanza legata alla mia professione o meno? Quale sarebbe la differenza tra quel sostegno e il reddito che sono in grado di produrre oggi e che immagino di poter produrre in futuro? 

Per rispondere a queste domande devo conoscere innanzitutto la mia posizione contributiva, sia INAIL che INPS o della cassa di previdenza a cui sono iscritto, e devo essere a conoscenza delle normative legate al diritto alla pensione di invalidità.

Devo sapere, ad esempio, che secondo l’INPS ho diritto alla pensione di invalidità sole se ho già maturato 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva, di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente alla data di presentazione della domanda di pensione. Devo anche sapere che c’è una grande differenza tra pensione di invalidità e pensione di inabilità.

Una volta che avrò un’idea più chiara del tipo di sostegno di cui avrei bisogno in caso di invalidità, dovrei anche chiedermi se questo sia sufficiente a soddisfare le esigenze quotidiane della mia famiglia, gli obiettivi futuri e gli impegni economici presi, come il mutuo della casa, il prestito per l’auto o simili.

Sapere tutto questo è già molto, ma non è abbastanza. Devo anche chiedermi quali costi aggiuntivi comporterebbe la mia nuova situazione. 

 

Dovrò fare delle modifiche strutturali alla mia abitazione e dovrò sostituire una parte del mio arredamento per avere un ambiente più adeguato alla mia nuova condizione? Avrò bisogno di un’assistenza continuativa? Dispongo già della somma necessaria da destinare a questo? E se anche ne dispongo, è opportuno che me ne privi per destinarla a questo o è meglio che la riservi ad altre esigenze che un’assicurazione non può coprire?

Solo rispondendo a tutte queste domande potrò avere un’idea abbastanza precisa del sostegno economico di cui avrei bisogno se una malattia o un infortunio mi impedissero di continuare a lavorare e di produrre il mio reddito attuale, grazie al quale sono in grado di garantire serenità economica a me stesso e alle persone a cui voglio bene.

 

E se, a causa di un evento inaspettato, venissi a mancare? Quali sostegni riconoscerebbe lo Stato alle persone che dipendono economicamente da me? Al mio compagno/a di vita, ai miei figli, ad eventuali fratelli, sorelle, genitori di cui io mi sto prendendo cura perché hanno perso la loro autosufficienza?

Anche in questo caso, devo innanzitutto conoscere la mia posizione contributiva INPS e INAIL e devo sapere come questi enti regolamentano il diritto alla pensione ai superstiti. 

Devo sapere che, in assenza di figli, alla persona che condivide con me la mia vita, la pensione ai superstiti spetta solo a determinate condizioni e in una misura che è sensibilmente ridotta rispetto alla pensione a cui avrei diritto io in quel momento (60% della pensione maturata dal lavoratore o erogata al pensionato).

 

Torniamo quindi alla domanda originaria: ora che ho capito quale sarebbe la mia situazione in caso di invalidità o premorienza, se ho un budget limitato da destinare alle assicurazioni e al tempo stesso voglio essere sufficientemente tranquillo, come mi devo assicurare? 

 

La mia risposta da Assicuratore è: privilegia le polizze e le garanzie che ti tutelano con capitali adeguati per i rischi importanti, ossia quei rischi che hanno bassa probabilità di accadere e alto impatto economico. 

Ad esempio, scegli un massimale adeguato per invalidità permanente da infortunio o malattia e premorienza, andando eventualmente a valutare anche la possibilità di inserire una rendita vitalizia per invalidità permanente e/o per perdita dell’autosufficienza.

Ovviamente gli eventi che potrebbero metterti in serie difficoltà economiche non si limitano alla possibilità di non poter più produrre reddito a causa di un infortunio o di una malattia o di perdere addirittura la vita, ma di questo argomento parleremo in un articolo a parte.

 

Il senso del mio lavoro è questo: aiutarti a riflettere su tutti gli eventi che potrebbero mettere in seria difficoltà economica te e la tua famiglia e, numeri alla mano, aiutarti ad individuare le coperture assicurative più adeguate per far fronte a qualsiasi eventualità, in un modo che per te sia anche economicamente sostenibile nel tempo.

Insieme possiamo analizzare ogni area della tua vita, per individuarne i possibili rischi, far emergere i vari gap di tipo economico che verrebbero a crearsi tra il prima e il dopo e valutare le soluzioni assicurative più adeguate per colmarli.

Ti invito a prenotare subito la tua consulenza assicurativa e diventare così più consapevole dei rischi a cui sei esposto, al loro impatto sulla tua sicurezza economica e di come puoi gestirli con le assicurazioni.

 

Il tuo Assicuratore.

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