Dai valore alla tua salute: proteggi da oggi il tuo futuro

La diagnosi di una malattia grave è un evento traumatico che può comportare un calo del reddito, spese aggiuntive impreviste e, in generale, ripercuotersi negativamente sullo stile di vita e i piani e progetti futuri di tutta la famiglia.
Per riprendere uno stile di vita normale possono essere necessari mesi se non anni.

Per questo MJM ci tiene ad informarti sull’entità dei rischi in cui potresti incorrere nel corso della tua vita, ma soprattutto su come prevenirli e sulle possibili soluzioni per garantire un sostegno alle persone che ami.

In Italia vengono diagnosticati circa 1.000 nuovi casi di cancro ogni giorno.

Secondo una relazione elaborata dalla collaborazione tra Fondazione AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia):

  • Nel nostro Paese risultano esserci nel corso dell’anno circa 373.300 nuove diagnosi di tumore, di cui il 52% fra gli uomini ed il 48% fra le donne (sono esclusi i tumori della pelle dalla statistica, per i quali esiste una classificazione a parte, a causa della difficoltà di distinguere nettamente le forme più o meno aggressive).
  • L’incidenza dei tumori nel periodo 2003/2018 è diminuita tra i maschi e si mantiene sostanzialmente stabile tra le donne.
  • C’è stato un miglioramento delle percentuali di guarigione: il 63% delle donne ed il 54% degli uomini è vivo a 5 anni dalla diagnosi. Merito di quest’ultimo dato va alla maggiore adesione alle campagne di screening, che consentono di individuare la malattia in uno stadio iniziale, e della maggiore efficacia delle terapie.

Molti tumori potrebbero essere prevenuti o diagnosticati in tempo se tutti adottassero stili di vita più salutari e aderissero ai protocolli di screening e diagnosi precoce.

 

L’INFORMAZIONE È LA PRIMA MEDICINA: GARANTISCI ALLA TUA FAMIGLIA LA SERENITÀ CHE MERITA

Quando si valutano i dati statistici riferiti ai tumori, ci si imbatte spesso in termini complicati come: incidenza, mortalità, sopravvivenza, prevalenza e rischio. Di seguito sono riportate le definizioni di questi termini, per aiutarti a capire e valutare meglio l’argomento.

L’INCIDENZA
Che cos’è
L’incidenza indica quanti nuovi casi di una malattia, per esempio di un tipo di tumore, vengono diagnosticati in una popolazione di riferimento, di solito 100.000 abitanti, in un arco di tempo definito, di solito un anno.
Si stima che in Italia vi siano in un anno 373.300 nuove diagnosi di tumore, circa 194.800 (52%) fra gli uomini e circa 178.500 (48%) fra le donne. Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore.

LA MORTALITÁ
Che cos’è
La mortalità indica il numero di persone decedute in una popolazione di riferimento, di solito 100.000 abitanti, in un arco di tempo definito, di solito un anno, per una particolare causa o per qualunque causa.
I decessi dovuti a tumori maligni sono stati, secondo l’ISTAT, quasi 177.301 nell’anno 2014 (94.412 fra gli uomini e 77.889 fra le donne). In media un uomo ogni 3 e una donna ogni 6 muoiono a causa di un tumore.

LA SOPRAVVIVENZA
Che cos’è
La sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore è uno dei principali indicatori che permette di valutare in base a studi epidemiologici sia la gravità della malattia, sia l’efficacia del sistema sanitario. Si misura calcolando quanto sopravvivono in media le persone che sono colpite da un cancro con determinate caratteristiche al momento della diagnosi. La sopravvivenza è fortemente influenzata da due elementi: la diagnosi precoce e la terapia. La diagnosi precoce che i pazienti ricevono grazie ai programmi di screening per il tumore della mammella, del colon-retto e della cervice uterina, è anche associata a una maggiore probabilità che gli stessi pazienti siano curati più efficacemente. Parallelamente gli sviluppi delle terapie oncologiche (per esempio la recente introduzione di farmaci a bersaglio molecolare) sta contribuendo ad aumentare la sopravvivenza.
Nei cinque anni successivi alla diagnosi gli esami di controllo sono piuttosto ravvicinati, contribuendo a stabilire la cosiddetta sopravvivenza “libera da malattia”, un indicatore ormai entrato nell’uso comune.
In Italia la sopravvivenza media a cinque anni dalla diagnosi di un tumore maligno è del 55% fra gli uomini e del 62% fra le donne.

LA PREVALENZA
Che cos’è
La prevalenza dei pazienti oncologici corrisponde al numero di persone che nella popolazione generale vivono avendo avuto una diagnosi di un tumore da cui non sono ancora guariti. La prevalenza è condizionata sia dalla frequenza con cui ci si ammala sia dalla durata della malattia (sopravvivenza): tumori meno frequenti, ma a prognosi favorevole (quindi con lunga sopravvivenza) tendono a essere rappresentati nella popolazione più di tumori molto frequenti, ma caratterizzati purtroppo da una breve sopravvivenza.
Nella popolazione italiana vi sono oltre 3.400.000 persone (il 5,6% della popolazione) che hanno avuto una diagnosi di tumore.

lL RISCHIO
Che cos’è
Il rischio è la probabilità che si verifichi un evento. Si parla di rischio assoluto quando si indica la probabilità che un evento si verifichi in un certo lasso di tempo . Con rischio relativo si intende invece l’aumento o la riduzione delle probabilità di ammalarsi per chi ha una particolare condizione predisponente o facilitante la malattia (per esempio una particolarità genetica o uno stile di vita) rispetto a chi non ce l’ha.

Che cosa è un fattore di rischio?
Un fattore di rischio è tutto ciò che può stimolare lo sviluppo del cancro. Esistono due diversi tipi di fattori di rischio, quelli modificabili (comportamento e ambiente) e quelli non modificabili (età, sesso, patrimonio genetico).
 Gli effetti di tali fattori dipendono da molte variabili tra le quali: durata e tipo di esposizione al rischio o effetto combinato di due o più fattori.

Come si identificano i fattori di rischio?
Ci sono vari metodi che permettono di identificare una sostanza o un comportamento come un fattore di rischio: gli studi epidemiologici osservano come esposizioni a sostanze che derivano da comportamenti o sono presenti nell’ambiente sono associati all’insorgenza di particolari tumori; gli esperimenti di laboratorio possono individuare alterazioni molecolari provocate da particolari sostanze.

Interazione tra fattori di rischio genetici e ambientali
In molti tipi di tumori sono presenti alterazioni del DNA che sembrano svolgere un ruolo di primo piano nell’insorgenza della malattia. In genere i fattori ambientali interagiscono con quelli genetici nei fenomeni di inizio e propagazione del cancro.
 In base a queste conoscenze sono stati creati degli algoritmi matematici che stimano il rischio di cancro basandosi sulla presenza o sull’assenza di uno o più fattori di rischio e sulla loro possibile interazione. Tali stime costituiscono tuttavia un’approssimazione rozza di un profilo di rischio, e non necessariamente un soggetto che risulta avere un rischio alto svilupperà la malattia, come non è escluso che chi risulta avere un rischio basso possa essere colpito da tumore.

Il ruolo dei marcatori
I cosiddetti marcatori tumorali fanno parte degli strumenti per determinare il rischio tumorale: si tratta di molecole che, se presenti o assenti nel sangue, permettono di capire se una persona è o no a rischio di sviluppare un determinato tipo di tumore. In alcuni casi consentono anche di stabilire la risposta alla terapia o la progressione della malattia.
Tra i marcatori più noti si possono citare ad esempio i recettori per gli estrogeni per il tumore del seno, che forniscono indicazioni utili in termini di prognosi e scelta della terapia.

 

INFORMARSI PER PREVENIRE: COME TUTELARSI IN MODO EFFICACE

Prevenzione primaria
Lo scopo della prevenzione primaria è ridurre l’incidenza del cancro tenendo sotto controllo i fattori di rischio modificabili e aumentando la resistenza individuale a tali fattori. Una corretta strategia di prevenzione primaria non si basa solo sull’identificazione dei fattori di rischio, ma anche e soprattutto sulla valutazione di quanto l’intera popolazione o il singolo individuo siano esposti a tali fattori.
Rientrano negli strumenti della prevenzione primaria anche i vaccini contro specifici agenti infettivi che aumentano il rischio di cancro, quali il virus dell’epatite B (tumore del fegato) o il Papilloma virus umano (HPV, responsabile del cancro della cervice uterina e di altri tumori più rari).

Prevenzione secondaria
Lo scopo della prevenzione secondaria è individuare lesioni precancerose oppure il tumore in uno stadio molto precoce in modo da trattarlo in modo efficace e ottenere di conseguenza un maggior numero di guarigioni e una riduzione del tasso di mortalità. La prevenzione secondaria si attua sulla popolazione attraverso programmi di screening organizzati, come ad esempio quello per il tumore al seno tramite mammografia. Nel 1968 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha stabilito criteri universali in base ai quali una malattia che interessa un’ampia fascia della popolazione è idonea a essere sottoposta a screening preventivi. A titolo di esempio alcuni di questi criteri sono:

    • la malattia deve essere un importante problema di salute;
    • deve esistere un trattamento validato in grado di curare la malattia diagnosticata;
    • deve essere riconoscibili uno stadio latente o primi sintomi della malattia;
    • lo screening deve essere accettabile per la popolazione.

Per saperne di più visita il sito AIRC.

Prevenzione terziaria
Con prevenzione terziaria si intende la prevenzione delle cosiddette recidive (o ricadute) o delle eventuali metastasi dopo che la malattia è stata curata con la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia o tutte e tre insieme. Essa comprende le cosiddette terapie adiuvanti, come chemioterapia, radioterapia e trattamenti ormonali, che prolungano gli intervalli di tempo senza malattia e aumentano la sopravvivenza dei pazienti in molti tipi di tumore come quello dei testicoli, del seno, del colon e molti altri.

Come prevenire?
Si stima che circa il 30% dei tumori si possa prevenire con l’adozione di comportamenti più salubri, come smettere di fumare, alimentarsi in modo sano ed equilibrato e sottoponendosi con regolarità a visite ed esami di screening per individuare predisposizioni genetiche ereditarie (per fortuna piuttosto rare) o lesioni cancerose allo stadio iniziale.

 

MJM PER LA PREVENZIONE

MJM vuole prima di tutto informare i suoi clienti dei rischi ai quali sono esposti e delle possibilità esistenti per tutelarsi e garantire la loro serenità e quella di tutti i loro cari.

Per questo ci siamo impegnati per stipulare alcuni accordi di convenzione con centri diagnostici specializzati nella prevenzione dei tumori e offrire così ai nostri clienti uno SCONTO DAL 5% AL 15% SUGLI ESAMI DI PREVENZIONE E SULLE VISITE.

I centri convenzionati sono:

  • Salus/Asi Marostica;
  • San Gaetano a Thiene.

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